Domenica 11 aprile 2010
[Le qualità che rendono vera, autentica e continuativa la conversione:]
3) Totalità. Il rapporto che vincola il Signore al suo popolo è l’amore. Ora, l’amore in Dio non può né potrebbe essere limitato. Perché Lui è amore. Perché tutta la storia della salvezza lo rivela… per Gesù che muore! L’amore non può essere limitato, non può avere limiti, essere diminuito, parziale. E ci ha fatti a Lui simili.
Ogni amore, se è autentico non può essere se non plenario, incondizionato, assoluto, radicale. Allora il movimento d’amore che deve riportare noi al Signore non può essere se non plenario, incondizionato, assoluto, radicale: tale è la conversione. Il Signore di Israele si presenta alla sua creatura come il “Dio geloso”, che non può dividere Israele con l’idolatra, con il peccato, con il male, ma lo vuole e lo esige tutto per sé. Geremia, il grande profeta della conversione e della fede descrive l’esperienza storica con un linguaggio poetico: Ger 3,1-5.
Il Signore non ammette che chi liberamente si unisce a Lui possa poi agire come prima dell’unione, secondo l’arbitrio e il capriccio che distruggono diritti e doveri reciproci. Esige la mente e il cuore, le azioni esterne e l’interna volontà, insomma l’uomo integrale, perché tutto l’uomo deve convertirsi se vuole essere salvo per intero.
(Convertiti e credi al Vangelo – X)