Domenica 21 marzo 2010

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Ricordiamo che è stato pubblicato il terzo volume della collana “I quadermi di Don Comelli”, dedicato alle omelie del tempo di Quaresima e di Pasqua. Chi desidera una copia, la può richiedere presso la chiesa di S. Maria del Popolo in occasione della S. Messa festiva delle ore 11, o via email all’indirizzo info@doncomelli.it

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[Le qualità che rendono vera, autentica e continuativa la conversione:]
2) Obbedienza. Rispondere subito al Signore che chiama alla conversione vuol dire obbedirgli, vuol dire ascoltarlo, essere docili per fare ciò che dice. E’ e sarà l’unica, grande condizione dell’incontro con il Signore. “Al Signore che parla importa l’obbedienza della fede”. Egli chiama attraverso la voce profetica: Abramo per Sodoma e Gomorra; Mosè per Israele; profeti e sacerdoti per Israele; Giona per Ninive. Accogliere questa voce è convertirsi al Signore iniziando ad obbedire alla sua volontà manifestata. La grande condizione è così formulata: “Se mi ascoltate”. Ora in ebraico il verbo “semà: ascoltare”, indica anche: “obbedire”. E così parla Mosè al suo popolo e incisivamente proclama in Deut. 10,12-22: la morale dell’ascolto, la morale dell’alleanza.
Chi ascolta e obbedisce, riceve ed è esaudito. E’ amato da Dio. Chi si converte con docilità trova un Signore fedele!

Un altro aspetto della conversione è dato dal fatto che il convertito accetta tutte le prove e tentazioni. Non che Dio si compiaccia delle prove ma si serve di tutti gli avvenimenti per purificare, per mettere alla prova la docilità dei suoi fedeli. Anche qui è illuminante un testo del libro del Deut. 8,1-3 (“Baderete di mettere in pratica tutti i comandi che oggi vi dò, perché viviate, diveniate numerosi ed entriate in possesso del paese che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri. Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.”).

Ci insegna, questo famoso testo, che Dio è paziente nell’attesa (40 anni) ma intanto mette alla prova il suo popolo per ottenere la sua piena conversione, che è la piena obbedienza alla Sua Parola. La tentazione, la prova è divina benevolenza… è necessaria per formare un carattere che altrimenti sarebbe debole e indeciso. Alla tentazione non può sfuggire nessuno. Neppure Gesù che risponderà proprio con quanto detto in Deut. 8,3.
Insomma, per chi sa leggere la Bibbia, la storia sacra è una lunga disciplina che il Signore dispone per noi perché facciamo comunione.

(Convertiti e credi al Vangelo – IX)