Domenica 7 febbraio 2010

Il lebbroso va da Gesù e prega: “Se tu vuoi, puoi guarirmi”. All’inizio di questa quaresima il volere di Gesù passa attraverso le parole del Vangelo: “Convertiti e credi”. Parole rivelate che prendiamo in considerazione il mercoledì delle ceneri.
Malachia nel V sec. A.C., in un periodo in cui si era particolarmente  preoccupati per i peccati, scrive: “Io sono il Signore, non cambio… ritornate a me e io tornerò a voi” (Mal 3,6-7). Il ritorno a Dio si presenta nei testi biblici – e in tutte le apparizioni (Salette, Lourdes, Fatima…) – come una condizione indispensabile, dunque uno stato permanente di vita.

La conversione del cuore attraversa tutta la Rivelazione dalla creazione all’Apocalisse, tutta la storia della Chiesa. Dalla storia di Israele, dalla storia della Chiesa, dalla nostra storia personale e comunitaria appare a sufficienza come tutti noi tardiamo a operare, pensare ed essere quando ci allontaniamo da Dio, ci copriamo volutamente di lebbra. Di qui la necessità assoluta e continua della conversione. Molti santi invitavano a pregare per la loro conversione. Conversione dunque!

(Convertiti e credi al Vangelo – III)