Domenica 29 novembre 2009
Proponiamo da oggi, prima domenica di Avvento, una nuova meditazione dal titolo:
La preghiera mentale è necessaria
Tra i mezzi di preghiera cristiana nessuno, forse, è stato più universalmente apprezzato dell’esercizio della preghiera mentale. A raccomandarla non sono stati soltanto i contemplativi puri, ma anche gli uomini di azione. Chi l’ha detta luce, vittoria, lavacro; chi porta per…; chi manna…; chi fuoco…; chi una grande tranquillità, un silenzio, una dedizione, un desiderio di appartenere, di essere consacrato.
Ed infatti non vi è nulla di più dolce, nel silenzio degli uomini e delle cose, dell’effondere il proprio cuore nel cuore di Dio. Parlargli come a un Padre e fratello, ad un amico, esprimergli tutta la nostra riconoscenza e la gioia di sentirsi amati da Lui. Nulla di più consolante della certezza di essere compresi, scusati, perdonati; nulla di più confortevole del ritrovarsi cuore a cuore con Lui nelle ore tristi e amare della vita, nelle delusioni, negli insuccessi, nelle solitudini, negli abbandoni; nulla di più ineffabile dell’udire, nel profondo del nostro cuore, la sua voce ripeterci le parole che, sole, danno la salvezza, la vita, la benedizione.
È l’ora in cui la preghiera si fa profonda, del recupero del senso della giornata, degli atti che si compiono, della vita. È l’ora del riaccendersi del fuoco, della vita interiore… è l’ora più importante della vita, quella in cui Dio parla al nostro cuore.
(La preghiera mentale, I)