Domenica 15 novembre 2009
È nel lavorio lento, penetrante, diuturno della meditazione che noi riusciamo a scoprire un poco del mistero di Dio e così pure del nostro peccato. Scoprire finalmente la bellezza del vivere secondo Dio, la serenità… e l’attrattiva del suo amore. Il trattenersi a cuore a cuore con Dio, dopo aver più o meno a lungo considerato la sua Parola, costituisce la parte più importante della meditazione. È una logica conclusione.
Ma innanzitutto, occorre sforzarsi per meditare. Il pericolo più grosso che corre colui che si mette a meditare è quello di non sforzarsi nell’approfondimento della meditazione, oppure di abbreviarla… o di darla per scontata… e non meditare a sufficienza. Ogni scuola di spiritualità, di tutti tempi, non ha mai dimenticato di mettere in guardia dal grosso pericolo che corre colui che vuole entrare in relazione con Dio, in colloquio con Dio, senza la debita preparazione… e lo sforzo proporzionato; in una parola, senza il faticoso lavoro della meditazione.
(La meditazione, VIII)