Domenica 17 ottobre 2010
L’immagine di Dio è stata spesso rivestita di vari paludamenti: i nostri timori e incertezze, ambizioni, impotenze, limiti e ignoranze ecc.. Allora Dio è la magica soluzione dell’impossibile, la spiegazione di tutto ciò che ignoriamo, il rifugio per gli sconfitti e gli incapaci. Su queste grucce si fondava la fede di molti, la religiosità forse di tanti di noi. La demitizzazione sta demolendo queste sovrastrutture e la fede, per chi continua, comincia a far intravedere un Dio che ti attende, un Dio che ti vuol parlare; si incomincia a scoprire il vero volto del Dio biblico, un Dio che pretende, disturba, sfida; un Dio che non risponde ma ti interpella, non spiega ma provoca; non facilita anzi ostacola, che genera martiri e uomini decisi. E scopri che questo Dio della Bibbia è sì un Dio liberatore che ci strappa dall’insicurezza, dall’ignoranza, dall’ingiustizia però non evitandoci tutto questo, ma costringendoci ad affrontarlo e superarlo.
(La nostra vita come sfida – II)