Domenica 10 marzo
Il vizio opposto alla Sapienza è la stoltezza. Lo stolto e il sapiente sono in opposizione fra di loro. “Ciò fa sì, osserva S. Tommaso, che l’uno apprezzi giustamente le cose che si riferiscono alla propria vita perché le valuta in rapporto al primo principio e all’ultimo fine; l’altro, invece, le giudica male, perché non considera questa causa sovrana come regola dei suoi sentimenti e delle sue azioni”. Il mondo è pieno di questa forma di stoltezza e il numero degli stolti sembra infinito. Si può parlare addirittura di gusto depravato, di stoltezza quindi, perché agiscono con stoltezza, perché praticamente agiscono ponendo il loro ultimo fine nel cercare se stessi, oppure le cose create, la creatura e non Dio.