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March, 2023

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Newsletter 12/2023

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Domenica 26 marzo
In 1 Cor. 11,24 si dice:” fate questo in memoria di me”; ma è chiaro che non si può fare vera memoria di quel che Gesù ha fatto se non si entra negli stessi sentimenti, nelle stesse disposizioni interiori del Redentore in quel momento. Il nostro rischio sono parole che rimangono tali, esteriorità senza vivere il senso!
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – XII)

Newsletter 11/2023

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Domenica 19 marzo
Con accento commosso [S. Paolo] rievoca il clima nel quale Gesù ha istituito il suo memoriale per eccellenza. In quella stessa notte in cui i nemici tramavano nelle tenebre … egli compie il suo grande gesto d’amore. Mentre veniva ricercato per tradimento, si consegna per amore fino all’immolazione di sè, dopo aver amato i suoi … Giov. 13,1. S. Paolo evidenzia il tutto con le parole di Gesù: “questo è il mio corpo, offerto, dato, sacrificato, spezzato, per voi”. In quel “per voi” c’è tutta la teologia del servo sofferente che consuma tutta la sua vita in una donazione volontaria.
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – XI)

Newsletter 10/2023

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Domenica 12 marzo
La protesta di S. Paolo si fa così veemente da fargli dire che un simile riunirsi arrechi più danno che frutto spirituale; disprezzo per la Chiesa di Dio; l’Eucarestia celebrata così non è mangiare la cena del Signore. Dopo aver espresso la sua più completa disapprovazione S. Paolo introduce il racconto dell’ultima cena per far risaltare nella maniera più netta l’antitesi tra quanto Gesù ha inteso esprimere attraverso i segni e il comportamento pratico di quella comunità.
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – X)

Newsletter 9/2023

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Domenica 5 marzo
Dal contesto si vede che S. Paolo non propone una dottrina o un rito nuovo che i Corinzi invece celebravano regolarmente. Tutto perfetto sul piano liturgico. Ciò che S. Paolo non accetta fin dalle prime battute è come vivono la celebrazione da parte della comunità. Per questo l’Apostolo mette il dito su due piaghe che proprio in quell’occasione si evidenziano e scandalosamente in netto contrasto con il contenuto della celebrazione. La prima piaga è la divisione della comunità in tante fazioni già stigmatizzata nel primo capitolo della stessa epistola (io sono di Apollo ecc.). La seconda piaga consiste nel fatto che ciascuno dei partecipanti rimane chiuso nel suo egoismo, mangiando a crepapelle le proprie provviste fino a ubriacarsi, rimanendo così cieco e insensibile di fronte ai bisogni dei fratelli.
(L’Eucarestia: fonte primaria della Carità – IX)