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December, 2012

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Newsletter 35/2012

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Domenica 16 dicembre 2012

Abramo in tutti questi avvenimenti non solo recupera la fede, ma la consolida, fino a vivere come amico del Signore. Abramo è forte ormai, ha raggiunto la maturità della fede… e qui lo coglie la prova più grande, la notte dello spirito, spaventosa…. Ma vediamo la serietà di Abramo (Gen. 22,1-2): qui la fede biblica raggiunge la cima più alta.
Quando riceviamo un ordine, anche se massacrante, può essere bello, eroico… Ma per accettare un ordine assurdo o bisogna essere pazzi o le ragioni di tale sottomissione sorpassano completamente le nostre regole e il nostro concetto di eroismo.
Peniamo nelle carni di Abramo. Aveva sempre sospirato di avere un figlio. Era anziano. Aveva perso tutte le speranze. Poi Dio glielo promette. A Dio tutto è possibile… ma il tempo passa, delusioni… e poi finalmente arriva! Felice, ha una discendenza, ora può morire in pace. E qui arriva l’ordine terribile!! Una richiesta pazza e tanto barbara avrebbe potuto demolire la fede di tutta una vita. Poteva pensare ad una allucinazione. Tuttavia ancora una volta crede. Questo credere contiene una fiducia e un abbandono illimitati. Possiamo immaginare il dialogo di Abramo con se stesso: Lui sa tutto, può tutto, è il provvidente..!
E’ la fede: fiducia illimitata; è come sentirsi sicuri nonostante tutto, perché Lui è potente, giusto, buono, sapiente nonostante le apparenze diverse. Questa è la grande fede biblica.
Leggete come Abramo si comporta, pieno di pace, di tenerezza: Gen. 22,3-14. “Dio provvederà”, è come una melodia di fondo che dà senso a tutto. “E Abramo chiamò quel luogo “Dio provvede””.
(Il dramma della fede – VII)

Newsletter 34/2012

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Domenica 9 dicembre 2012

Il nuovo testamento presenta Abramo come esempio della fede… nessuno forse visse come lui il dramma della fede! Dio dà ad Abramo un ordine che al tempo stesso è una promessa: “Vattene dal tuo paese… farò di te un grande popolo” (Gen. 12,1-2). Abramo credette. Che cosa significò per lui questo credere? Significò firmare un assegno in bianco, sperare e abbandonarsi a Lui senza calcoli, ciecamente, rompere con tutta una situazione ben consolidata: con i suoi 75 anni Abramo partì senza sapere dove andava: (Ebrei 11,8). Questo abbandono tanto fiducioso gli verrà a costare molto caro e lo costringerà a uno stato di tensione non esente da confusione e perplessità. Intanto passano gli anni e non arriva il figlio promesso. Dio mantiene Abramo in una continua incertezza, e in varie occasioni gli rinnova la promessa del figlio. In questo periodo Abramo vive una storia di fedeltà, nella quale si alternano le angosce e le speranze, rendendosi ridicolo di fronte a sua moglie: “avvizzita come sono… e tu sei vecchio” (Gen. 18,12). La solitudine incomincia a bussare al cuore di Abramo. Nonostante le vittorie su diversi re, il suo cuore comincia a infiacchirsi, la fede tentenna, l’angoscia guadagna terreno. Arriva il momento oscuro… e si lamenta con il Signore: (Gen. 15,2-3). Dio gli riconferma la promessa, ma Abramo è in preda alla crisi di fede. Dio per tutta risposta lo invita fuori della tenda: “guarda le stelle del cielo, contale se puoi”. (Gen. 15,5)… anche noi viviamo la necessità della conferma… E nacque Isacco!
(Il dramma della fede – VI)

Newsletter 33/2012

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Domenica 2 dicembre 2012

La fede, nella Bibbia, è un atto e un atteggiamento che coinvolge tutto l’uomo: la sua fiducia profonda, la sua fedeltà, il suo assenso intellettuale e la sua adesione emozionale; abbraccia anche la sua vita impegnando la sua storia intera con i progetti, le emergenze, gli eventi. La fede biblica, nel suo sviluppo normale, racchiude i seguenti elementi:
– Dio si mette in comunicazione con l’uomo;
– Poi Dio pronuncia una Parola e l’uomo si dona incondizionatamente
– Dio mette alla prova la sua fede.
– L’uomo si turba e vacilla
– Dio si manifesta di nuovo
– L’uomo conduce a termine il piano tracciato da Dio partecipando della forza stessa del Suo Signore.
Questa è la fede che indusse Abramo ad ubbidire al comando: “Io sono Dio onnipotente; cammina davanti a me e sii integro” (Gen. 17,1). Espressione carica di un forte significato; Dio fu l’ispiratore della sua vita; fu anche la sua forza e norma morale; fu, soprattutto, il suo amico. “Abramo credette al Signore che glielo accreditò come giustizia” (Gen. 15,6). Con queste parole l’autore sacro vuole indicare non solamente che la fede di Abramo ebbe un merito eccezionale, ma anche che essa condizionò, impegnò e trasformò tutta l’esistenza del padre dei credenti.
(Il dramma della fede – V)