Domenica 16 dicembre 2012
Abramo in tutti questi avvenimenti non solo recupera la fede, ma la consolida, fino a vivere come amico del Signore. Abramo è forte ormai, ha raggiunto la maturità della fede… e qui lo coglie la prova più grande, la notte dello spirito, spaventosa…. Ma vediamo la serietà di Abramo (Gen. 22,1-2): qui la fede biblica raggiunge la cima più alta.
Quando riceviamo un ordine, anche se massacrante, può essere bello, eroico… Ma per accettare un ordine assurdo o bisogna essere pazzi o le ragioni di tale sottomissione sorpassano completamente le nostre regole e il nostro concetto di eroismo.
Peniamo nelle carni di Abramo. Aveva sempre sospirato di avere un figlio. Era anziano. Aveva perso tutte le speranze. Poi Dio glielo promette. A Dio tutto è possibile… ma il tempo passa, delusioni… e poi finalmente arriva! Felice, ha una discendenza, ora può morire in pace. E qui arriva l’ordine terribile!! Una richiesta pazza e tanto barbara avrebbe potuto demolire la fede di tutta una vita. Poteva pensare ad una allucinazione. Tuttavia ancora una volta crede. Questo credere contiene una fiducia e un abbandono illimitati. Possiamo immaginare il dialogo di Abramo con se stesso: Lui sa tutto, può tutto, è il provvidente..!
E’ la fede: fiducia illimitata; è come sentirsi sicuri nonostante tutto, perché Lui è potente, giusto, buono, sapiente nonostante le apparenze diverse. Questa è la grande fede biblica.
Leggete come Abramo si comporta, pieno di pace, di tenerezza: Gen. 22,3-14. “Dio provvederà”, è come una melodia di fondo che dà senso a tutto. “E Abramo chiamò quel luogo “Dio provvede””.
(Il dramma della fede – VII)