Domenica 3 luglio 2011
La potenza e salvezza di Dio è Gesù Cristo. Questa potenza e salvezza Gesù vuole continuarla nei secoli: istituisce una ecclesia che riveli all’esterno la realtà salvifica che tiene all’interno.
Gesù, nella sua vita terrena formò una comunità astraendola dalla grande massa che lo voleva vedere e ascoltare per i motivi più disparati. Egli riunì una cerchia di discepoli e li invitò ad un legame personale con Lui, anzi ad una comunità che divideva con Lui lo stesso destino e che oltrepassava di molto il rapporto esistente tra maestro e discepolo del mondo greco e rabbinico dell’Antico Testamento.
Sorse così la comunità dei discepoli, cioè di coloro che lo seguivano nel senso letterale e che credevano in Lui. Li mandò poi per il mondo con “potere e autorità” e su Pietro edificò, come su una pietra, la sua comunità. A questa comunità promise lo Spirito di unità e di comunione che li doveva unire in comunità e in fraternità. Egli promise anche lo Spirito come Spirito di “verità”, come consolatore e Testimone della propria presenza fino al suo ritorno. Per essi Egli imbandì un banchetto incomparabile che li doveva tenere uniti fino al suo ritorno. Questa comunità è “la nuova alleanza nel Suo sangue”, è il nuovo popolo di Israele.
Gesù risorto mandò i rappresentanti di questa comunità, così come Lui era stato mandato dal Padre, per fare discepoli tutti i popoli.
(Comunità missionaria – III)
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