Domenica 30 maggio 2010
Il nuovo testamento propone la ricomposizione del quadruplice scisma:
a) Con Dio: è il termine primo e ultimo della conversione. E’ il padre del figliol prodigo: lo scopo di Dio è la comunione e il modo è la conversione. E’ lo scopo di tutta la storia, di tutta la vita: “che vale all’uomo guadagnare…”
b) Con se stessi. Convertirsi a se stessi come ritrovamento della identità-unità del tuo essere di fronte a Dio. Il peccato porta al disfacimento, alla divisione: il peccato, il male, l’odio, la divisione interna, lo scisma morale interiore, lo scisma della personalità, la lacerazione tra le tendenze verso il bene e verso il male che sentiamo, la mancanza di coraggio nell’esaminarsi e nel confessarsi lucidamente: sono le nostre forze disgregatrici che portiamo all’interno. L’uomo vive questo dramma che vincerà solo con il ritorno e l’aiuto di Dio. Il cuore dell’uomo è per natura doppio. La conversione a Dio, liberando l’uomo dal peccato, lo riporta alla ricomposizione armonica! Il figliol prodigo: rientra in se stesso “mi recherò da mio padre …”
c) Con il prossimo. L’uomo convertito al suo Signore, rientrato in se stesso, è entrato anche in comunione con gli altri. Il peccato incide sempre anche nelle relazioni con il prossimo: egoismo, orgoglio borioso, violenza, ingiustizia, disprezzo, incomunicabilità, adulterio, inganno, sopraffazione, sfruttamento sono i fattori che dividono da sempre gli uomini tra di loro. Una parabola può dirci fino a che punto deve avvenire la nostra conversione verso i fratelli, il prossimo: Lc 10, il Samaritano.
d) Con il mondo: Evangelizzazione e promozione umana da convertiti!
(Convertiti e credi al Vangelo – XVII)